SPERAR MERCATO
Luogo identitario dell’aggregato urbano, il mercato ha da sempre svolto un ruolo centrale nel panorama della vita cittadina: sin dall’antichità, infatti, sono sorte aree mercatali lungo le rive del Mediterraneo, che hanno favorito scambi commerciali e culturali.
Partendo dalla greca agorà, cuore pulsante della polis in quanto centro economico, politico e religioso della vita cittadina, fino ad arrivare alle piazze medievali e rinascimentali, è evidente come il mercato sia da sempre il luogo deputato all’espressione fisica della ricchezza e del potere civile, nonché momento di incontro sociale e scambio culturale. Spazio di relazione per eccellenza, la piazza del mercato era infatti simbolo del dinamismo cittadino, luogo centrale della vita urbana, motore commerciale ma anche istituzione sociale. Così oggi non stupisce se il mercato si configura ancora come uno spazio pubblico strettamente connesso con la morfologia urbana e con il contesto sociale nel quale è inserito.
Partendo dalla greca agorà, cuore pulsante della polis in quanto centro economico, politico e religioso della vita cittadina, fino ad arrivare alle piazze medievali e rinascimentali, è evidente come il mercato sia da sempre il luogo deputato all’espressione fisica della ricchezza e del potere civile, nonché momento di incontro sociale e scambio culturale. Spazio di relazione per eccellenza, la piazza del mercato era infatti simbolo del dinamismo cittadino, luogo centrale della vita urbana, motore commerciale ma anche istituzione sociale. Così oggi non stupisce se il mercato si configura ancora come uno spazio pubblico strettamente connesso con la morfologia urbana e con il contesto sociale nel quale è inserito.
Il mercato | Miniatura medievale
Nonostante la funzione identitaria che indiscutibilmente gli viene riconosciuta, il mercato vive però oggi un periodo di crisi, dovuta al processo di trasformazione del sistema commerciale, sempre più dominato dalla grande distribuzione. E se nel panorama internazionale la rivalutazione del commercio a km 0 e il fenomeno dello street food sono stati motori per una rigenerazione degli spazi mercatali, divenuti luoghi attrattivi per cittadini e turisti, in Italia le potenzialità di questo fenomeno non sono state finora sfruttate al meglio, se non in casi isolati. Così, i mercati vengono lentamente ma inesorabilmente abbandonati dai clienti e per i venditori, che diminuiscono di anno in anno, le spese di gestione diventano insostenibili. Le piazze coperte che per decenni sono state il fulcro della vita cittadina si ritrovano così abbandonate al degrado e all’incuria. Non più luoghi del vivere sociale ma specchio di una società che, piegata da ritmi sempre più frenetici, predilige nuove forme di commercio h24.
Eppure evidenti sono le potenzialità di questi spazi e numerosi gli esempi di efficaci strategie di rigenerazione che hanno portato, soprattutto in ambito internazionale, a una totale riqualificazione di questi spazi, esaltati nel loro essere luoghi della collettività.
Frutto di una visione sistemica dello spazio urbano, questi interventi hanno portato a riqualificazioni di interi brani di città, promuovendo percorsi progettuali ispirati a criteri di innovazione, efficienza e competitività. Tra i tanti esempi, quello più noto è senza dubbio quello spagnolo, divenuto un vero e proprio modello sia sul piano funzionale che dal punto di vista gestionale e che ha raggiunto la massima espressione nella città di Barcellona, dove, anche in virtù di scelte amministrative illuminate, sono stati già rinnovati molti dei 40 mercati coperti esistenti, con una programmazione di totale riqualificazione entro il 2025. Tutto questo, grazie a un efficace sistema di partenariato pubblico-privato e alle strategie di gestione e marketing dell'Institut Municipal de Mercats de Barcelona, un operatore pubblico istituito in occasione delle olimpiadi del 1992, avente funzione di coordinare e gestire gli interventi di riqualificazione delle aree mercatali, tramite una strategia basata su quattro concetti fondamentali:
- rinnovare l'area dei mercati, attivando meccanismi positivi per l'intero quartiere
- adattare il mercato alle nuove istanze degli operatori e dei fruitori
- innovare il mercato rendendolo luogo attrattivo ma preservandone l'identità
- promuovere la diffusione della cultura alimentare mediterranea
Mercato di Santa Caterina | Barcellona - Miralles + Tagliabue
Concetto portante di questa operazione è stata la volontà di diversificare l'offerta del mercato, prevedendo eventi di degustazione, workshop culinari, presentazioni e fiere del cibo. Ma il vero punto di forza del modello barcellona è l’istituzione di una rete, con una strategia comune per gli aspetti di comunicazione e marketing, che ha equiparato i mercati ad attrazioni turistiche vere e proprie, inserendoli in routes tematiche finalizzate alla messa in luce del valore storico e architettonico di questi luoghi.
Esempi simili si ritrovano comunque non solo in Spagna (Madrid, Valencia) ma anche nel Covent Garden a Londra e nel Vanha Kauppahalli a Helsinki, per i quali siti internet di facile consultazione, con sezioni dedicate ai blog dei venditori, ricette con i prodotti in commercio e informazioni utili sugli eventi in programma rendono il mercato accattivante tanto per il fruitore quotidiano che per il turista occasionale.
In Italia, il caso di maggior interesse è probabilmente quello del Mercato Centrale di Firenze, che si distingue per la scelta di affidare la gestione del mercato a una società privata tramite gara di aggiudicazione. Questo, se da un lato rende il mercato un prodotto commerciale nel suo essere, dall'altro garantisce un'attenzione agli aspetti organizzativi e di manutenzione del luogo, nonché una costante ricerca d'innovazione e attrazione dell'utenza, come è evidente dalla strategia di comunicazione e marketing che, a partire dal sito internet, mette in luce una volontà di rifarsi al modello spagnolo nell'uso delle nuove tecnologie dell'informatizzazione.
Mercato Centrale | Firenze - Studio Archea
Il fenomeno della rigenerazione del mercato nell’ottica di un approccio variegato nell’offerta di prodotti e servizi è stato così incisivo da influenzare anche i progetti per i nuovi mercati, concepiti fin da subito come scenografici luoghi polifunzionali.
Markthal | Rotterdam - MVRDV
Nonostante gli effetti positivi di questa operazione di marketing e ammodernamento sia sul mercato che sull'intorno urbano, c'è però da segnalare un’'influenza negativa sull'identità dei mercati stessi, vissuti più dai turisti che dagli abitanti, anche a causa di un notevole aumento dei costi dei prodotti venduti.
Viene quindi da chiedersi quali siano le strategie da adottare per un’efficace intervento su queste aree, che possa sottolineare l’importanza del mercato sia sotto il profilo sociale che da un punto di vista architettonico ed economico, esaltandone il valore intrinseco legato al concetto di scambio, sia esso di merci o culturale. Sicuramente, nell’ottica di azioni che siano lungimiranti e motrici di rigenerazioni ad ampio raggio, tre sono gli aspetti che risultano imprescindibili: la comunità, intesa come strategia di inclusione di interi agglomerati urbani; la governance, ovvero un piano di gestione degli spazi mercatali elaborato in accordo con le istituzioni e il valore architettonico del luogo, in quanto la qualità dello spazio si riflette in quella delle relazioni sociali. Forti di queste consapevolezze, si rende evidente come il mercato non possa e non debba essere inteso esclusivamente come spazio del commercio ma anche e soprattutto come luogo d’incontro, spazio della vitalità urbana.
SAPERMERCATO | Frascati